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Il M5S vuole un accordo di “programma” con Gualtieri, anche senza Virginia Raggi

Un accordo di metà mandato per collocare il Movimento 5 Stelle nel centrosinistra in vista delle prossime elezioni comunali a Roma. Lo propone Paolo Ferrara, dopo mesi di avvicinamento, al sindaco Roberto Gualtieri. E l’ex sindaca Virginia Raggi? “Non dobbiamo per forza uniformarci sotto un unico modo di pensare”.
A cura di Valerio Renzi
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L'interlocuzione va ormai avanti da mesi. I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle da tempo non si nascondono più dietro a un dito: in diversi vogliono un accordo con il centrosinistra, per arrivare a presentarsi insieme alle prossime elezioni comunali. Un accordo di aula su alcuni temi importanti, non un ingresso in maggioranza con annesso rimpasto.

Lo esplicita Paolo Ferrara dalle colonne di Repubblica parla di “patto per il governo per i prossimi due anni”, un programma su alcune questioni come economia green, mobilità, infrastrutture. "Di sicuro in questo patto per il governo il M5s non farebbe la stampella ma sarà un attore alla pari con il Pd per portare a termine progetti concreti per la città", spiega Ferrara. Il M5S è contrario al nuovo stadio della Roma e al termovalorizzatore, ma su altri terreni potrebbe sostenere un'azione congiunta. "Non tiriamo il sindaco per la giacchetta", ribadisce Ferrara, che non nasconde però la necessità di iniziare un dialogo oggi per arrivare al prossimo appuntamento elettorale insieme.

Frena Linda Meleo. "È una proposta a titolo personale, in un momento di confronto generale per la costituente". Così all'Adnkronos. "È un contributo arrivato, come ne arriveranno degli altri, fermo restando che in questo momento abbiamo una priorità e una sola: valorizzare il percorso costituente e rifondativo che vuole rilanciare il M5S nei territori e a livello nazionale, ascoltando la nostra base e le sue necessità e proposte – spiega la capogruppo in Campidoglio aa Adnkronos -. Vanno dunque messe al centro le sensibilità della nostra comunità, poi avremo modo di ragionare sul futuro del nostro lavoro in Campidoglio. Per il momento pancia a terra e maniche di camicia rimboccate: abbiamo tanto lavoro da fare con la nostra comunità".

Il rischio è che il M5S, dopo una stagione di governo, torni all'irrilevanza sul piano locale senza una collocazione chiara nel campo del centrosinistra. Di un accordo sembra avere più bisogno al momento il Movimento che Gualtieri, che non è troppo impensierito dall'azione delle opposizioni. Alle ultime elezioni europee il risultato dei pentastellati è stato modesto, superato da quello di Alleanza Verdi e Sinistra che sta anche in maggioranza.

E poi rimane un tema: cosa ne pensa Virginia Raggi? L'ex sindaca, molto defilata in aula Giulia Cesare, rischia di non potere avere un ruolo se venisse ribadita la regola dei due mandati, ma soprattutto è nota la sua ostilità alla linea di Giuseppe Conte di collocazione stabile nell'area progressista, e la sua vicinanza al fondatore Beppe Grillo.

Mentre nel Movimento si consuma lo scontro tra il il padre fondatore e l'attuale leader, l'esito della Costituente avrà inevitabilmente riflessi anche su Roma. "Virginia ha le sue opinioni che sono assolutamente legittime ma non dobbiamo per forza uniformarci sotto un unico modo di pensare dobbiamo mostrare alla nostra base quali sono le opportunità per la città, senza pensare in termini di tornaconto personale", spiega Ferrara a Repubblica.

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